Sabato, 27 Luglio 2024 15:04

UNIONE CRONISTI E ANM DEDICANO UN ALBERO ALLE VITTIME DELLA STRAGE MAFIOSA DELLA CIRCONVALLAZIONE

Il 16 giugno piantumazione al Giardino della Memoria di Palermo. Interverranno i familiari delle vittime
 
Il 16 giugno, al Giardino della Memoria di Ciaculli, cronisti e magistrati
pianteranno un albero a ricordo delle vittime della strage mafiosa del 16
giugno 1982 a Palermo nota come la <stragedella Circonvallazione>.
La mattina di quel tragico giorno i killer mafiosi assassinarono i
carabinieri Luigi Di Barca, 25 anni (che lasciò la moglie incinta), Silvano
Franzolin, 41 anni, (appuntato, sposato e padre di due figli) e Salvatore
Raiti, 39 anni, tutti in servizio alla stazione carabinieri di Enna. I tre
militari erano impegnati in un servizio di traduzione del boss catanes
e Alfio Ferlito dal carcere di Enna a quello di Trapani. Nell’agguato
morirono lo stesso Ferlito e l’autista della ditta privata che quel 16 giugno
era stata chiamata per il trasporto del detenuto e dei militari comandati
per il servizio, Giuseppe Di Lavore di 27 anni. All’evento del prossimo 16
giugno, saranno presenti i familiari delle vittime e interverrà il
comandante regionale dell’Arma dei carabinieri, generale Riccardo
Galletta. Per l’Unione cronisti italiani saranno presenti il Vice-
Presidente nazionale Leone Zingales ed il presidente dell’Unci Sicilia,
Andrea Tuttoilmondo,mentre per l’associazione nazionale magistrati
presenzierà il giudice Sergio Gulotta, presidente della Giunta esecutiva
del distretto di Palermo.
La strage del 16 giugno 1982 fu organizzata dallo schieramento
“corleonese” di Cosa nostra. Soltanto nel 2003, grazie alle rivelazioni di
alcuni pentiti, si fece luce sull’eccidio e si diede un volto ai sicari. La
direzione distrettuale antimafia di Palermo, dopo avere riscontrato le
dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, chiese ed ottenne una decina
di ordinanze d’arresto a carico degli esecutori materiali, tra cui
spiccavano Calogero Ganci e Francesco Paolo Anzelmo del
“mandamento” palermitano della Noce. Non fu individuata la “talpa” che,
quel tragico giorno  informò i killer di Cosa nostra circa il trasferimento d
i Ferlito, boss catanese che era a capo diun clan in “guerra” contro i
cosiddetti “santapaoliani” per il controllo degli affari illeciti nella
provincia etnea, dal carcere di Enna a quello di Trapani.
 
BREVE STORIA DEL GIARDINO DELLA MEMORIA
 
Il Giardino della Memoria è stato inaugurato ufficialmente il 5 gennaio
2005. Unci e Anm gestiscono l’appezzamento di terra che è stato
confiscato nel 1993 ad un esponente mafioso della zona. Periodicamente
nel Giardino cronisti e magistrati piantano alberi dedicandoli alle
vittime della mafia. In due speciali occasioni il Giardino ha ospitato il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (15 giugno 2007) e, nel
ventennale della strage di Capaci, il Presidente del Consiglio dei Ministri,
Mario Monti (23 maggio 2012). Il 6 gennaio 2015 l’allora giudice della
Corte costituzionale, Sergio Mattarella, oggi Presidente della Repubblica,
ha visitato il Giardino di Ciaculli in occasione della piantumazione di un
albero dedicato al fratello  Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980 a
Palermo. Assieme all’Unci e all’Anm, la Fondazione Falcone collabora allo
sviluppo di altre iniziative. 
i primi due alberi sono stati dedicati al giudice Paolo Borsellino e ai cinque
agenti di polizia trucidati nella strage del 19 luglio 1992 e al giornalista e
scrittore Giuseppe Fava ucciso a Catania il 5 gennaio 1984.
Successivamente sono stati piantati, tra gli Il altri, alberi in ricordo di
Giovanni Falcone, Pietro Scaglione, Gaetano Costa, Giangiacomo Ciaccio
Montalto, Libero Grassi, Nicolò Azoti, Giuseppe Impastato, Mario
Francese, Pio La Torre, Joe Petrosino, Giuseppe Alfano, Pino Puglisi,
Mauro De Mauro, Paolo Giaccone, Rosario Livatino, Filadelfio Aparo,
Emanuele Basile e le vittime della strage di via dei Georgofili, 
Salvatore Carnevale,Cosimo Cristina. Il proprietario del
terreno è il Comune di Palermo che ne cura la
manutenzione.

 

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