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Palermo: giornalisti, magistrati e società uniti contro il ddl Alfano

INTERCETTAZIONI, MANIFESTAZIONE CONTRO IL  BAVAGLIO

26 giugno 2010, Palermo – Il presidente nazionale della Fnsi, Roberto Natale, il presidente nazionale dell'Unci, Guido Columba, ed il presidente dell'Unci Sicilia, Leone Zingales, che è anche componente della Giunta esecutiva, hanno partecipato ad una manifestazione regionale contro il ddl intercettazione che si è svolta sabato 26 giugno nel centro di Palermo, in via generale Vincenzo Magliocco, a pochi passi dal teatro Massimo. Tanti i giornalisti ed i cronisti presenti alla manifestazione, tra cui il consigliere nazionale dell'Unci, Giuseppe Lo Bianco, il segretario dell’Associazione della stampa Alberto Cicero ed il presidente siciliano dell'Ordine dei giornalisti, Vittorio Corradino.

La manifestazione è stata organizzata da un cartello di associazioni e movimenti antimafia come il Centro ‘Pio La Torre’, da alcune organizzazioni sindacali, come la Cgil, e da centri cattolici e di volontariato. Per l'associazione nazionale magistrati è intervenuto il pm Antonino Di Matteo, presidente della sezione distrettuale di Palermo: “Non vorrei che per legge - ha detto -  si realizzasse un progetto a favore della mafia che vuole il silenzio per potere operare indisturbata.  Mi comforta vedere la sensibilità su questo tema da parte della gente - ha aggiunto Di Matteo - noi magistrati abbiamo il dovere etico di segnalare che questa legge rende più difficili le indagini e la ricerca dei collegamenti tra mafia, imprenditoria e politica".

Roberto Natale, nel suo intervento, ha affermato che “nelle audizioni che avremo alla Camera nei prossimi giorni, illustreremo le nostre proposte per modificare il Disegno di legge sulle Intercettazioni. C'è la possibilità - ha aggiunto Natale - di ottenere un testo che sia diverso da quello attuale e che noi riteniamo inaccettabile. È giusto garantire il diritto alla riservatezza ma è altrettanto giusto che i giornalisti abbiamo il diritto-dovere di raccontare le notizie e informare la gente. Ribadisco che il testo attuale non è proponibile".

Guido Columba, infine, nel suo intervento, ha detto che "la lotta che da due anni ci vede uniti ha portato a importanti modifiche del Dll sulle intercettazioni. Mancano ancora degli interventi fondamentali, ma siamo fiduciosi che la nostra battaglia possa eliminare quelle parti che riteniamo inaccettabili. Non si può - ha concluso Columba - impedire ai magistrati di indagare e ai giornalisti di informare".

 

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