CRONISTI E MAGISTRATI HANNO RICORDATO A CAPODANNO TUTTE LE VITTIME DELLA MAFIA
L'1 gennaio 2019 al Giardino della Memoria i magistrati ed i cronisti hanno ricordato tutte le vittime della mafia. Nella foto: accanto al vice-presidente dell'Unci, Leone Zingales, Giuseppe Di Bona il figlio del maresciallo della polizia penitenziaria Calogero Di Bona ucciso dalla mafia nel 1979
La prima manifestazione antimafia del 2019 in Italia è stata organizzata da Unci e Anm a Palermo. Cronisti e magistrati stamane hanno ricordato tutte le vittime della mafia. L’evento, promosso da Unione cronisti e Associazione nazionale magistrati e giunto alla terza edizione, si è svolto al Giardino della Memoria di via Ciaculli a Palermo, ed è noto dal 2017 con la definizione "Comincia il nuovo anno, ricordiamoli ogni giorno". Davanti agli alberi che ricordano le vittime della mafia, cronisti e magistrati hanno dedicato una riflessione per tutti i caduti. Oltre alle autorità istituzionali hanno partecipato all’iniziativa i figli del sottufficiale della polizia penitenziaria, Calogero Di Bona, ucciso dalla mafia nel 1979: Giuseppe ed Ivan. Come è accaduto nelle edizioni del 2017 e nel 2018, nel corso dell’evento magistrati e cronisti hanno letto due poesie di Guido Gozzano e Fernando Pessoa.
Per l’Anm c’erano il presidente della sezione distrettuale di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti, ed il procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Hanno partecipato all’evento il provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria, Gianfranco De Gesu, ed ufficiali, sottufficiali e funzionari della Prefettura, dell’Arma dei carabinieri, della Questura, della Dia, dell’Esercito, della Guardia di finanza e della polizia penitenziaria.
"Anche quest’anno – ha detto l’ideatore dell’iniziativa Leone Zingales, vice-presidente nazionale dell’Unci – abbiamo ricordato, in questo sito strappato alla mafia, tutti i caduti: magistrati, giornalisti, sindacalisti, imprenditori, poliziotti, carabinieri, religiosi e tutti coloro che sono stati vilmente assassinati dai criminali mafiosi. Tutte le vittime della mafia, come ho avuto già occasione di sottolineare, vanno ricordate tutti i giorni e non soltanto in occasione delle varie commemorazioni, durante gli anniversari o nei convegni celebrativi. La lettura di alcuni testi poetici ha contribuito ad accrescere il valore dell’iniziativa perchè è anche con la cultura, con la scuola, che si sconfigge la mafia. La poesia, dunque, come strumento di contrasto all’incultura mafiosa".
Per il presidente dell’Anm di Palermo, il giudice Giovanna Nozzetti, riunirsi “in questo Giardino per tributare omaggio, in un giorno speciale, alle vittime della criminalità mafiosa ma anche per condividere la viva ed operosa speranza che, nel nuovo hanno che inizia, la strada coraggiosamente tracciata da chi ci ha preceduti continui ad essere da ciascuno instancabilmente percorsa fino a quanto la nostra terra sarà definitivamente liberata dal giogo che ancora la opprime”.
Il presidente del Gruppo siciliano dell’Unci, Andrea Tuttoilmondo, in un messaggio ha detto che “dedicare nel primo giorno dell’anno un momento di riflessione ai caduti per vile mano mafiosa rappresenta un modo per esprimere a pieno la riconoscenza verso di loro, nonché il simbolico auspicio che l’alba del nuovo anno sia anche l’inizio di un nuovo mondo libero da illegalità e malaffare”.