Giovedì, 25 Aprile 2024 07:20

LORUSSO: STRAORDINARIO LUOGO DI LEGALITA’, SIMBOLO DELLA RINASCITA E DELLA VOGLIA DI RISCATTO DI TUTTO IL PAESE

Il segretario generale della Fnsi in visita al Giardino della Memoria di Palermo, sito gestito da Unci e Anm.

 

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Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha visitato il Giardino della Memoria di Palermo, il sito confiscato alla mafia e gestito da Unci e Anm. Lorusso era accompagnato dal vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, dal presidente dell’Assostampa regionale, Alberto Cicero, e dal presidente del Gruppo siciliano dell’Unione cronisti, Andrea Tuttoilmondo. Alla visita in forma privata, erano presenti altri colleghi tra cui il presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Giulio Francese, ed il tesoriere dell’Unci Sicilia, Daniele Ditta. Lorusso si è soffermato per un momento di riflessione davanti agli alberi dedicati alle vittime della strage di Capaci del 1992 e al giornalista e scrittore Giuseppe Fava ucciso nel 1984 a Catania. "Il Giardino della Memoria di Palermo – ha sottolineato Lorusso - non è soltanto un luogo per rendere omaggio alle vittime della mafia, ma è anche e soprattutto il simbolo della rinascita e della voglia di riscatto di una comunità e di tutti i cittadini che, a Palermo come nel resto del Paese, credono nella cultura della legalità e nei valori della convivenza civile. Questo fazzoletto di terra che l'Unione cronisti della Sicilia e l'Associazione nazionale magistrati hanno voluto dedicare a quanti, non soltanto giornalisti e magistrati, hanno pagato con la vita il loro impegno per estirpare la mala pianta della criminalità organizzata dalla Sicilia e non solo dalla Sicilia, è un luogo per riflettere e per richiamare all'impegno civile tutti i settori della società. La mafia si combatte illuminando le periferie del malaffare, facendo ciascuno il proprio dovere. Gli alberi dedicati alle vittime della mafia ci ricordano proprio questo: chi crede nella giustizia e si batte per una società libera non muore mai perché il suo esempio è il germoglio di un futuro migliore". Sabato scorso, sempre a Palermo, Lorusso aveva preso parte al convegno nazionale dell’Unci sul tema Giornalisti minacciati e libertà di cronaca e aveva sottolineato che oggi più che mai è necessario "garantire sempre di più la “scorta mediatica” ai giornalisti minacciati. Non sono soli. Non vanno lasciati soli e, anzi, vanno approfondite le inchieste che hanno scatenato la reazione della criminalità".

Nella foto, da sin. Andrea Tuttoilmondo, Giulio Francese, Leone Zingales, Raffaele Lorusso, Alberto Cicero e Licciardello.

 

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