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Convocare gli Stati Generali per tutelare la professione

REAGIRE  AGLI ATTACCHI AL DIRITTO-DOVERE DI CRONACA

Contro i ricorrenti tentativi di comprimere la  critica giornalistica

18  aprile 2010 , Viareggio - Mozione approvata all'unanimità

Il  Consiglio nazionale dell’Unione cronisti italiani, UNCI, riunito a Viareggio nei  giorni 16, 17  e 18 aprile 2010, esprime e condivide le preoccupazioni di tanti  colleghi per i continui tentativi di soffocare la libertà di stampa e di  comprimere la critica giornalistica e il diritto/dovere di cronaca.

L’Unci  torna quindi a chiedere, come ha già fatto da tempo, la convocazione  straordinaria degli Stati generali della categoria, Consiglio nazionale della  FNSI e dell’Ordine dei giornalisti, consigli generali di Inpgi e Casagiut,  Consulta nazionale dei Comitati di redazione per decidere  iniziative a tutto  campo a tutela di un’informazione senza più lacci e laccioli. Stati generali  vieppiù necessari nella prospettiva di una più volte annunciata Conferenza  nazionale sulla stampa con il Governo e gli editori.

Per  l’Unci, il sindacato dei giornalisti ha il sacrosanto dovere di fare i conti con  la crescente voglia di leggi liberticide da parte del sistema dei poteri(il ddl  Alfano sulle intercettazioni è solo una di esse) che vorrebbe sbarazzarsi della  mediazione giornalistica. Occorre fare i conti con la mutazione genetica della  professione stretta fra l’incudine e il martello di un Ordine anacronistico che  il Parlamento si deve finalmente decidere a rinnovare, di scuole di accesso  inutili e costose (è insabbiato nelle commissioni della Camera un ddl di  riforma, peraltro con un percorso di accesso ingombro di discriminazioni e  paletti), nonché di precariato sfruttato e di nuove figure di  informatori/comunicatori che rivendicano la liberalizzazione della professione.  La categoria dei giornalisti inoltre deve fare i conti con la crisi esistenziale  dell’editoria che cerca di salvare capra e cavoli a colpi di licenziamenti e di  prepensionamenti, mentre la piccola editoria rischia il tracollo a causa del  rincaro delle tariffe postali. La professione deve, inoltre, fare i conti con le  radicali innovazioni della multimedialità  e con l’invadenza e l’autarchia del  fai da te di una comunicazione preconfezionata e manipolata anche da parte delle  fonti di informazione ufficiali.

 

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Quaderno sul Ddl Alfano

 

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Libro Giornata della Memoria