Martedì, 16 Aprile 2024 09:14

RAGUSA, CONDANNATO L’UOMO CHE HA MINACCIATO IL GIORNALISTA PAOLO BORROMETI

Il vicepresidente nazionale Leone Zingales: "Unione cronisti sempre al fianco dei colleghi intimiditi"

 
Il tribunale di Ragusa ha condannato a un anno e otto mesi di reclusione Giambattista Ventura, accusato di concorso in tentativo di violenza privata. Ventura era accusato di aver minacciato di morte il giornalista ragusano Paolo Borrometi, direttore del sito La spia” e cronista dell’Agenzia Italia. I giudici hanno pure stabilito in 25.000 euro la somma che Ventura dovrà versare a Borrometi per il danno subito, oltre alle spese processuali, e 2.500 euro a ciascuna delle altre parti civili. Nel processo, la Federazione nazionale della Stampa Italiana e l’OdG si erano costituiti parte civile. I giudici hanno escluso l'aggravante del metodo mafioso, annullata l’efficacia degli arresti domiciliari e disposta la scarcerazione di Ventura se non detenuto per altra causa. Il rappresentante della pubblica accusa ne aveva chiesto la condanna a sei anni e sei mesi di reclusione.
«Credo di aver fatto soltanto il mio lavoro – ha puntualizzato Borrometi, raggiunto dai giornalisti dubito dopo la sentenza -  come tanti giornalisti che lavorano nelle cosiddette periferie e cercano di fare questo mestiere senza paura e con la schiena dritta».
"La sentenza di Ragusa – ha sottolineato il vicepresidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales – ci indica la strada maestra sul tema delle intimidazioni. Chi minaccia un giornalista va perseguito a norma di legge. L’Unione cronisti sarà sempre al fianco dei giornalisti minacciati e vittime di intimidazioni".
"La decisione del giudice ibleo rafforza la fiducia nella magistratura - ha detto il presidente del Gruppo siciliano dell’Unci Andrea Tuttoilmondo -, e rappresenta un segnale straordinariamente positivo per tutti quei cronisti che come Borrometi hanno subito intimidazioni per il loro impegno professionale". 
L’Unione nazionale cronisti italiani sin da quando Paolo Borrometi ha ricevuto le prime minacce è stata al fianco del cronista ragusano sia a livello regionale che nazionale.

 

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