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Auguri per un 2010 positivo

SI CHIUDE UN ANNO DIFFICILE CHE HA LASCIATO L'AMARO IN BOCCA  

Gli organismi siano compatti per salvaguardare
i principi fondanti della professione
 
 

 
1 gennaio 2010 - Si chiude un anno difficile, molto difficile. I cronisti si augurano e augurano a tutti voi che il 2010 sia migliore. La conclusione del contratto di lavoro, di cui a suo tempo abbiamo parlato a lungo e in modo circostanziato, anche se dopo tanti anni ha portato alla categoria un contratto, ha lasciato l'amaro in bocca a tanti. Le ristrutturazioni in corso in molte testate, con la fuoriuscita di tanti colleghi, hanno ampliato il senso di malessere che attraversa le redazioni.  

I continui attacchi alla funzione dell'informazione, e anche a singoli colleghi, da parte del potere politico confermano che il tentativo di intimidire i giornalisti e limitare la libertà di informazione - e con essa il diritto dei cittadini di essere informati in modo corretto, completo e tempestivo e il correlato dovere del giornalista di farlo - prosegue, anche se ogni tanto sembra rallentare passando in secondo piano rispetto ad altri temi che riguardano la giustizia.  

Il ddl Alfano sulle intercettazioni però è sempre in Senato e non si può affatto escludere una sua ripartenza improvvisa. Pertanto, come sempre, i cronisti invitano alla vigilanza e alla compattezza, specialmente tra di loro, gli organismi che rappresentano la professione, poiché quando la categoria si muove unita e convinta di dover salvaguardare i suoi principi fondanti, riesce ad ottenere risultati positivi. L'augurio dei cronisti a tutti voi è proprio questo: che, superati momenti davvero difficili, il 2010 sia per tutti i giornalisti un anno positivo. 

 

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Quaderno sul Ddl Alfano

 

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