Premio Cronista - Piero Passetti Vincitori edizione 1996

 

La cerimonia di premiazione si è svolta il 30 novembre 1996 nella Reggia di Caserta. 

Vincitori: Ilaria Bonuccelli, del Tirreno e Rosa Ricciardi, della Rai Sicilia, il primo per aver condotto inchieste sul teatro Eden di Viareggio, consentendo alla cittadinanza di recuperare lo storico edificio; la seconda per aver realizzato delle inchieste sulle difficoltà della scuola siciliana. 

Altri riconoscimenti sono andati a: Ambrogio Amati, Felice Cavallaro (Corriere della sera); Claudio Coluzzi, Vittorio del Tufo e Gigi di Fiore (Mattino); Carlo Lania (Manifesto); Luca Lippera (Messaggero); Barbara Pavarotti e Pietro Suber (TG5), Claudia Riconda (Repubblica). 

Qui di seguito le motivazioni integralidei premi assegnati. 

Vincitrice del Premio Cronista 1996, per l'informazione stampata:

ILARIA BONUCCELLI

de Il Tirreno

Ilaria Bonuccelli ha impedito, con una coraggiosa inchiesta, che fosse sottratto al patrimonio della cultura il teatro Eden sulla passeggiata a mare di Viareggio, e che svanisse definitivamente il sogno della città di recuperare il teatro voluto nel 1930 da Ermete Zacconi.

Giorno dopo giorno l'inchiesta ricostruisce una lunga serie di intrecci di interessi, di omissioni e di comportamenti scorretti. Si riapre un caso chiuso e archiviato sotto un ombrello di delibere comunali, spartizioni della proprietà, bilanci societari accomodati, condoni edilizi di appartamenti abusivi, compravendite. Sotto l'incalzare dell'inchiesta riemergono responsabilità, si rompe il muro dell'omertà, protagonisti e testimoni riacquistano la memoria.

Pur tra mille ostacoli Ilaria Bonuccelli scava fino in fondo e, infine, vince la battaglia, ottenendo il dovuto riconoscimento: la sua inchiesta non costituisce "un complotto contro la giunta comunale", bensì "un servizio alla società". Il suo è un lavoro serio e documentato, come attesta il parere del costituzionalista Paolo Barile che sancisce l'illegittimità del condono concesso agli appartamenti abusivi.

Ilaria Bonuccelli ha offerto un ottimo esempio di autonomia professionale, valorizzato l'essenziale funzione della cronaca, testimoniato la vitalità e l'efficacia del giornalismo d'inchiesta che si vorrebbe morto e sepolto.

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Vincitrice del Premio Cronista 1996, per l'informazione radio-tv:

ROSA RICCIARDI

della Rai siciliana

Un lungo viaggio nella scuola siciliana alla scoperta degli oscuri servitori dello Stato che contribuiscono a costruire i baluardi della legalità. Un documentato spaccato sul ruolo fondamentale della formazione dei giovani in un territorio dove lo Stato di diritto deve fare i conti con un potere criminale diffuso capillarmente.

In un'inchiesta in quattro puntate Rosa Ricciardi mostra quattro diverse realtà e testimonia l'impegno dei docenti che, fra mille difficoltà accresciute dal senso di isolamento, reagiscono al degrado sociale, combattono il disagio giovanile e incoraggiano la voglia di riscatto dei ragazzi.

Il viaggio parte dalla Eolie, dove le difficoltà di collegamento provocano un vorticoso avvicendarsi di supplenti che impedisce la continuità didattica. Prosegue a Favara, dove un preside opera per "rendere la scuola seducente", contrastando abbandoni e devianza. Scopre e valorizza a Castelvetrano la media "Pardo", per anni bersagliata dalla mafia, divenuta oggi un modello nel quale i giovani lavorano a un "progetto di legalità" e maturano imparando a sconfiggere "gli atteggiamenti mafiosi che esistono in ognuno di noi". Porta alla ribalta, infine, la desolazione di Gela, dove, a causa di strutture disastrate, si verifica il 25% di bocciature e di abbandoni.

L'inchiesta televisiva di Rosa Ricciardi si distingue per l'alto valore civile e sociale che esalta la funzione di denuncia e di critica costruttive assolta dalla cronaca.

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GIGI DI FIORE

de Il Mattino

Riconoscimento speciale

Targa del Presidente del Senato

Pubblicando i contenuti delle rivelazioni di Pasquale Casillo, l'imprenditore arrestato con l'accusa di essere un camorrista, Gigi Di Fiore smaschera fatti e misfatti degli ambienti politico-affaristici napoletani che chiamano in causa, con nome e cognome, politici, imprenditori, magistrati e avvocati.

Con la sua cronaca ricostruisce nei dettagli la vicenda che portò all'archiviazione della prima inchiesta contro Franco Ambrosio, rivale di Casillo, dopo il pagamento di 500 milioni.

Per aver adempiuto al suo diritto-dovere di cronaca, Gigi Di Fiore è entrato nel mirino della Procura napoletana: indagato, pedinato e spiato giorno e notte per un lungo periodo con "cimici" e telecamere. Una dura esperienza che però non ha intimidito il cronista di razza. Nonostante i bastoni tra le ruote dei Palazzi di giustizia Di Fiore ha saputo cercare la verità attraverso i controlli incrociati delle fonti di informazione.

La sua correttezza professionale gli ha dato ragione ha trionfato tra il generale riconoscimento.

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LUCA LIPPERA

de Il Messaggero

Riconoscimento speciale

Targa del Presidente della Camera dei Deputati

Cronista attento, in modo particolare, ai problemi sociali dei quartieri popolari di Roma, Luca Lippera si è fatto testimone delle aspettative e delle delusioni dei 500 mila abitanti delle borgate abusive, in attesa fin dal lontano 1978, dell'attuazione dei piani urbanistici di recupero e di risanamento della periferia. Una inchiesta che si arricchisce e si completa con una serie di storie esclusive di vita vissuta, nella quale ricostruisce le fatiche del vivere quotidiano, le tragedie, ma anche la solidarietà che nasce fra la gente cosiddetta comune.

Quando poi si cimenta nell'ennesima inchiesta sulle "auto blu", Luca Lippera non si limita a denunciare i semplici abusi quotidiani commessi da una categoria di privilegiati nel nome di spesso inesistenti "motivi di sicurezza", ma documenta la vita disagiata degli autisti e, sopratutto, i rischi che corrono i cittadini a causa degli eccessi di velocità e del disprezzo delle norme del codice stradale.

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FELICE CAVALLARI

de Il Corriere della Sera

Riconoscimento speciale

Targa del Presidente della Corte Costituzionale

Felice Cavallari ha concorso con una emblematica raccolta delle cronache che ha dedicato alla vicenda di Bruno Contrada, l'ex numero tre del Sisde condannato nel processo di primo grado per collaborazione con la mafia.

I suoi servizi testimoniano un lavoro documentato con scrupolo da certosino, un impegno assolto con grande equilibrio professionale, evitando di enfatizzare gli aspetti scandalistici raccontati dai pentiti e offrendo al

cittadino-lettore gli strumenti conoscitivi per formarsi un proprio giudizio fra le contrapposte tesi dell'accusa e della giustizia.

Un esempio di limpidezza professionale e di senso civile che lo ha portato anche a pubblicare un libro che ha colmato un lungo "silenzio" informativo calato in modo singolare sulla delicata vicenda.

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CLAUDIO COLUZZI

de Il Mattino

Riconoscimento speciale

Targa del Capo della Polizia

Claudio Coluzzi parla al telefono con l'assassino di una prostituta, lo intrattiene fino a consentirne la cattura da parte della polizia.

L'uomo, che chiama la redazione de Il Mattino di Caserta, pretende di correggere le "imprecisioni" contenute nell'articolo che ha descritto il delitto. Potrebbe essere un mitomane o l'omicida. Si fa in modo che richiami, intanto viene avvertita la Questura.

Il cronista chiede particolari, conferme, si fa ripetere il racconto, impegna l'interlocutore fino a quando arriva la notizia della cattura.

Un esempio dei doveri che si assume il cronista nell'assolvere, di fatto, un servizio di utilità pubblica anche al di là della stessa ricerca della notizia

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BARBARA PAVAROTTI

del TG 5

Riconoscimento speciale

Targa del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri

A Civitavecchia la statua della Madonnina che lacrima sangue attira fedeli, creduloni, santoni e furbi. In due servizi televisivi Barbara Pavarotti presenta, con equilibrio professionale, l'intera vicenda, intervistando entusiasti e prudenti.

Con la stessa misura, e senza indulgere in pietismi o sensazionalismi, racconta storie di cronaca nera: le vicende di "ordinaria follia" che distruggono vite e famiglie; le violenze sessuali sui minori consumate nel chiuso degli ambienti familiari.

Due servizi, infine, sono dedicati alla ricostruzione dei motivi e dei particolari dell'agghiacciante suicidio collettivo, determinato dal dissesto finanziario, di un'intera famiglia: madre e tre figli adulti che si sono lanciati dall'alto di un cavalcavia dell'autostrada.

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AMBROGIO AMATI

Riconoscimento speciale

Targa del Comandante Generale della Guardia di Finanza

Il taglio cronistico, il gusto dell'inchiesta, lo spirito di testimonianza caratterizzano "Maddalena, Maddalena", il libro di Ambrogio Amati, di professione appunto cronista.

Un'opera-documento, completa di dati, documenti e di voci colte dal vivo a Rimini, tradizionale capoluogo delle vacanze e dei divertimenti, divenuta da qualche anno anche un laboratorio nazionale del fenomeno della prostituzione.

Con un capillare lavoro di ricerca e di indagine, Amati descrive il mondo degli "schiavi del sesso" che approdano sul celebre lungomare dai più lontani paesi dell'est e del terzo mondo, vittime dei trafficanti di esseri umani.

Il libro racconta anche la storia di Don Oreste Benzi, il sacerdote che ha consacrato la sua vita e la sua missione alla causa di prostitute e viados, alla loro liberazione dal racket, e che per questa sua attività si è attirato critiche e nemici.

"Non esistono lupi cattivi, ma solo lupi infelici" è la filosofia di Don Benzi che potrebbe chiosare il significato di "Maddalena, Maddalena".

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VITTORIO DEL TUFO

de Il Mattino

Riconoscimento speciale

Targa della Federazione Nazionale della Stampa Italiana

L'inchiesta di Vittorio Del Tufo smaschera la truffa della congrega di maghi, santoni e guaritori che invade giorno e notte gli schermi delle emittenti televisive private della Campania.

Laddove le denunce della Conferenza regionale dei Vescovi e dell'Ordine dei medici non sono riuscite ad ottenere concreti risultati, arriva l'impegno del cronista a smuovere le acque provocando l'intervento di magistratura, polizia e carabinieri.

Del Tufo solleva il velo su un raggiro che coinvolge decine di persone, muove ingenti capitali ma, soprattutto, miete migliaia di vittime tra i cittadini

Sensitivi, operatori dell'occulto, cartomanti infine scompaiono dai teleschermi, salvo ricomparire per denunciare la calata, al loro posto, dei "colleghi" del nord.

Un caso non raro di tv spazzatura che in questa occasione viene bruciata dal lavoro serio e impegnato di un cronista della carta stampata.

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PIETRO SUBER

del TG 5

Riconoscimento speciale

Targa dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani

Pietro Suber, giovane cronista giudiziario ha proposto, con i suoi servizi televisivi a 360 gradi, un significativo spaccato del 1995 in Italia e all'estero.

A Bari per l'inchiesta sulle case di cura riunite, raccoglie le accuse di Francesco Cavallari contro magistrati e politici. A Foggia intervista il prete arrestato per aver tentato di estorcere denaro al Vaticano con presunte rivelazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

Con Suber, Andreotti parla di pentiti prezzolati, del prossimo libro "Cosa loro", e di quel "poveraccio" di Totò Riina. A Palermo raccoglie lo sfogo di Davide Grassi che senza "l'alito dello Stato" non è in grado di proseguire la battaglia del padre.

In Tunisia Suber ricostruisce il fitto mistero che avvolge la scomparsa di Milena Bianchi. Altri servizi documentano lo scontro Di Pietro-Mancuso nella Commissione parlamentare stragi sul caso della "Uno Bianca" e il rientro in Italia di Erich Priebke.

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CLAUDIA RICONDA

de La Repubblica

Riconoscimento speciale

Targa del Presidente della Regione Campania

Claudia Riconda conduce "sul campo" un'inchiesta sui giovani e l'estate. In un angolo delle Cascine, evitato persino da prostitute e travestiti, si immerge nel Pratone, una mini- Woodstock anni '90. A Forte dei Marmi racconta l'esistenza di coloro che, tra Ferrari, Porsche e locali notturni, ostentano ricchezza e si sentono "quelli giusti".

Riconda non dimentica però anche l'altra faccia della medaglia della gioventù. I cosiddetti "angeli" del gruppo "La Pira" che all'alba portano un bicchiere di latte ai barboni e agli sbandati; carabinieri e poliziotti che la loro estate la consumano facendo la guardia ai luoghi a rischio di attentati.

Da cronista, Claudia Riconda documenta con precisione e vivacità i molti volti del mondo giovanile; usa toni leggeri ma coglie con precisione psicologie e modi di vivere. Non giudica ma racconta e fa parlare i protagonisti della sua inchiesta.

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CLAUDIO LANIA

de Il Manifesto

Riconoscimento speciale

Targa del Presidente della Provincia di Caserta

Claudio Lania documenta un esempio di integrazione possibile per gli extracomunitari nel "triangolo d'oro" della produzione del latte. Tra Brescia, Mantova e Cremona ottocento indiani lavorano come mandriani, colmando con competenza e buona volontà un vuoto lasciato dagli italiani.

L'inchiesta approfondisce ogni aspetto del fenomeno: la soddisfazione degli allevatori che hanno trovato lavoratori valorosi e competenti; dei sindacati che non devono contrastare abusi e lavoro nero degli indiani che guadagnano e ricostituiscono una loro comunità.

Lania però rileva anche le difficoltà di inserimento sociale e civile e di trovare una casa.

PREMIO VITA DI CRONISTA 1996 - MARCELLO MARROCCO

DIEGO LA PENNA

Dal primo all'ultimo giorno di un'attività professionale che si è protratta per 43 anni, la vita di Diego La Penna è spesa e dedicata alla cronaca, sempre impegnata nelle trincee più esposte del mestiere, di quelle della "nera" in particolare.

Maestro di cronaca per diverse generazioni di giornalisti, sempre coerente con un ideale di servizio nella ricerca della notizia, Diego La Penna esordisce al "Risorgimento", primo e unico "foglio quotidiano" della Napoli liberata dai suoi cittadini. Con il ritorno in edicola de "Il Mattino", e con la sua appendice pomeridiana de "Il Corriere di Napoli", La Penna scopre l'amore, il giornale napoletano e il mondo delle notizie della sua città, al quale si lega con fedeltà per il resto della carriera.

Gli ultimi anni di professione non li trascorre seduto comodamente dietro una scrivania , come tanti hanno fatto e fanno, ma sceglie di rimanere impegnato sul fronte della cronaca, la sala cronisti della Questura, in una città particolarmente calda quale è stata, ed è Napoli.

Due caratteristiche danno lustro al cronista Diego La Penna: l'umiltà di fronte alla forza e al valore della notizie e il rispetto delle persone coinvolte negli episodi di "nera"