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Ddl Alfano: un contro black-out per difendere l’informazione

TOGLIERE AI  POLITICI LA VETRINA DEI MASS-MEDIA

Tentativo senza  precedenti dall’epoca del fascismo

20 maggio 2010 - L’Unione Nazionale Cronisti Italiani, da sempre in prima linea nella lotta per  la libertà di stampa e per il diritto/dovere di cronaca, rinnova gli appelli  alla mobilitazione della categoria e si unisce alla campagna di dura reazione  della FNSI contro la stretta liberticida in commissione giustizia al Senato sul  ddl Alfano sulle intercettazioni. Se, come sembra, lunedì prossimo si completerà  il disegno, con il carico da undici degli emendamenti persecutori, di abolire la  cronaca giudiziaria e di inasprire pene e sanzioni a carico dei giornalisti, e  se come sembra, l’aula del Senato varerà entro giugno il ddl, si scriverà una  brutta pagina nella storia della democrazia e senza precedenti dai tempi del  fascismo, provocando, con l’arma dell’intimidazione, il silenzio totale su fatti  e misfatti della cronaca e della politica. Perché cancellare la cronaca  significa impedire che malaffare e corruzione, ancora oggi purtroppo alla  ribalta dei mass-media, non siano mai più smascherati agli occhi dell’opinione  pubblica.          Nel rilanciare  gli impegni di azione sindacale fino all’indizione di un sciopero  generale,l’UNCI invita colleghi e sindacato a rendere la pariglia ai censori, e  a tutti gli omertosi alleati di oggi e di ieri, con il contro black-out,  documentando sì i fatti della politica, ma togliendo la vetrina dei mass-media  ai potenti, alle loro facce e ai loro nomi.

 

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Quaderno sul Ddl Alfano

 

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