GIULIANA SGRENA: “RICORDARE I GIORNALISTI VITTIME DI MAFIA E TERRORISMO DEVE CONTRIBUIRE A RAFFORZARE L’IMPEGNO IN UN GIORNALISMO D’INCHIESTA PRATICATO SUL TERRENO”
“Il mestiere di giornalista – ha sottolineato Giuliana Sgrena alla quale Zingales ha chiesto un commento sul mestiere di giornalista oggi - è sempre più rischioso. La libertà di stampa è ostacolata non solo nei paesi in guerra, diventati inaccessibili ai giornalisti, ma anche in alcuni paesi occidentali dove è bersaglio di governi che si ritengono democratici (dagli Stati uniti di Trump al Brasile di Bolsonaro senza dimenticare l’Italia). Questi attacchi non solo feriscono chi ancora difende una stampa indipendente, ma rendono più vulnerabili i giornalisti che la praticano. Ricordare i giornalisti vittime della mafia e del terrorismo non deve essere un tributo formale ma deve contribuire a rafforzare l’impegno in un giornalismo d’inchiesta – nel senso più ampio del termine – praticato sul terreno, l’unico che, in questo momento di crollo di fiducia nei media, può evitare di ridurre il nostro mestiere a un copia e incolla da Internet”.