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IL PREMIO GIOVANNI SPADOLINI AL GIORNALISTA PAOLO BORROMETI

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La cerimonia di consegna a Rosignano Solvay (Livorno).

Livorno, 27 aprile 2019.  - E' stato consegnato al giornalista Paolo Borrometi il Premio Cultura Politica intitolato a Giovanni Spadolini. La cerimonia della XIV edizione si è tenuta questa mattina, al Teatro Solvay di Rosignano Solvay (Livorno). Borrometi, giornalista, scrittore e presidente dell'Associazione Articolo 21, ha fondato il quotidiano online LaSpia.it ed è sotto scorta dal 2014 per le inchieste giornalistiche sulla mafia ragusana. La scelta di premiare Borrometi, si legge nella motivazione, è per "la tenace difesa della libertà di pensiero e il radicato sentimento di alto dovere morale che lo hanno esposto a continue minacce, a violenze fisiche e morali, costringendolo a modificare luoghi e modi di vita per arginare ritorsioni e vendette da parte della criminalità organizzata. Gli alti riconoscimenti del presidente della Repubblica, della Regione Siciliana e di quella Toscana sono espressione della gratitudine del paese per la sua opera quotidiana di ricerca della verità ad ogni costo che ha consentito alla magistratura di assicurare pericolosi criminali alla giustizia. I numerosi premi, assegnati all'uomo e al giornalista, testimoniano l'ammirazione e la solidarietà della gente comune che sogna un paese più onesto e pulito". Il Premio Cultura Politica Giovanni Spadolini è promosso dal Comune di Rosignano Marittimo, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Spadolini Nuova Antologia e con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La cerimonia di premiazione della XIV edizione del Premio Spadolini ha ospitato anche la presentazione del libro "Un morto ogni tanto" scritto da Paolo Borrometi, che, nell'occasione, è stato intervistato da Carlo Verna, Presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti. Il libro prende il titolo dall'intercettazione ad alcuni esponenti di Cosa Nostra "Ogni tanto un murticeddu, vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!" contro il giornalista che indaga sui suoi affari. Questo non ha fermato Paolo Borrometi, che ha continuato a denunciare gli intrecci tra mafia e politica e gli affari sporchi che fioriscono all'ombra di quelli legali. Dallo sfruttamento e dalla violenza che si nascondono dietro la filiera del pomodorino Pachino Igp alla compravendita di voti, dal traffico di armi e droga alle guerre tra i clan per il controllo del territorio. Le inchieste raccontate nel libro compongono il quadro chiaro e allarmante di una mafia sempre sottovalutata, quella della Sicilia sud orientale. Il tutto filtrato dallo sguardo, coraggioso e consapevole, di un giornalista in prima linea, costretto a una vita sotto scorta. (AdnKronos)

 

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